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Fumare allo stadio: tutto quello che devi sapere

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Si può fumare allo stadio? Quali sono le regole da rispettare? Ovviamente, poiché ci si trova in un contesto in cui si è circondati da molte altre persone, è sempre opportuno utilizzare il buon senso ed evitare di fumare per proteggere chi ci sta attorno dal fumo passivo. Fatta questa importante premessa, se sei interessato ad approfondire cosa dice la legge in tema di fumo allo stadio, di seguito troverai le informazioni che cerchi.

Iniziamo dicendo che, attualmente, la legge non vieta di fumare in luoghi all'aperto, ma alcuni stadi hanno imposto autonomamente il divieto di fumo. In questa guida proviamo a fare un po’ di chiarezza e a spiegare anche quali sono le regole per sigarette elettroniche o a tabacco riscaldato.

Le regole sul fumo allo stadio

Nei paesi europei la tendenza ad applicare politiche antifumo negli spazi comuni, compresi gli stadi, è in forte aumento, complice una maggiore consapevolezza sui rischi derivanti dal fumo passivo e l’urgenza di tutelare la salute dei cittadini. Ma quali sono oggi le norme vigenti nel nostro Paese? Si può fumare allo stadio? Proviamo a fare un passo indietro, rivedendo l’evoluzione della legge sul fumo in Italia.

La prima vera norma che provava a tutelare i non fumatori risale ad alcuni decenni fa, e per la precisione al 1975. La legge n. 584 dell’11 novembre, infatti, stabilì il divieto di fumo sui mezzi di trasporto pubblico (escluse le carrozze dei treni riservate ai fumatori) e in determinati locali, tra cui le aule scolastiche, le corsie degli ospedali, le sale d’attesa delle stazioni, i locali chiusi adibiti a pubblica riunione, ma anche le sale da ballo e i cinema.

Negli anni Novanta l’ulteriore passo avanti con l’estensione del divieto di fumo ai locali destinati al ricevimento del pubblico e usati dalla pubblica amministrazione, dalle aziende pubbliche e dai privati esercenti servizi pubblici.

La svolta risale però alla legge Sirchia del 2003, che con il provvedimento “Tutela della salute dei non fumatori” estese il divieto di fumo a tutti i locali chiusi (compresi i luoghi di lavoro privati o non aperti al pubblico, gli esercizi commerciali e di ristorazione, i luoghi di svago, le palestre, i centri sportivi), con la sola eccezione dei locali riservati ai fumatori (e contrassegnati come tali) e degli ambiti strettamente privati, come le abitazioni civili. Nel 2013 e nel 2016 il divieto è stato poi esteso alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche e alle pertinenze esterne degli ospedali, degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pediatrici e dei reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia.

Infine, è stato introdotto il divieto di fumare in macchina in presenza di minori e di donne in gravidanza.

Tornando alla questione “fumo allo stadio”, invece, nel 2012 l'Osservatorio nazionale sugli eventi sportivi, organismo del Ministero degli Interni, introdusse il divieto di fumo negli stadi, nelle arene ed impianti sportivi, e per ogni luogo pubblico e aperto al pubblico in cui si svolgano spettacoli o manifestazioni. Tuttavia, anche se il divieto di fumare allo stadio fu introdotto, manca ad oggi una legge che permetta di sanzionare le violazioni.

Nel 2016, poi, la UEFA accolse positivamente le nuove linee guida destinate ad aiutare gli organizzatori sportivi a implementare le norme antifumo negli stadi. Il dibattito negli anni si è intensificato, ma i vari enti hanno cominciato a procedere in ordine sparso: allo stadio San Siro di Milano, ad esempio, dal 2020 è proibito fumare__ per via di un provvedimento votato dal Consiglio Comunale.

Mentre durante Euro 2020 la UEFA proibì sia il fumo di e-cig sia quello da sigaretta classica negli stadi che ospitavano il torneo.

Riassumendo, quindi, il divieto di fumo negli stadi è stato introdotto in Italia nel 2012 dall’Osservatorio nazionale sugli eventi sportivi, ma non è diventato operativo a livello nazionale a causa della mancanza di una legge ad hoc che permetta di sanzionare le violazioni. A livello di legge sul fumo, invece, attualmente gli stadi non sono elencati tra i luoghi dove vige il divieto. Rimane tuttavia l’invito a seguire il buon senso, evitando di fumare allo stadio per non esporre chi sta attorno al fumo passivo. Ci sono, comunque, dei veri e propri divieti a livello locale, come approfondiremo di seguito.

Sigarette elettroniche: si possono fumare allo stadio?

Come funziona per i prodotti diversi dalle sigarette e che non richiedono la combustione, come le sigarette elettroniche e i riscaldatori di tabacco? In questo caso non esiste una normativa chiara, univoca e soprattutto esplicita sul consumo di alternative alle sigarette allo stadio. Secondo il Dl 104/2013 l’uso delle sigarette elettroniche o riscaldatori di tabacco (come Pulze) è vietato negli ambienti al chiuso come istituti scolastici, centri per l’impiego, centri di formazione professionale e istituti di pena per minori. Gli stadi non rientrano nella categoria, quindi a livello teorico svapare all’interno di uno stadio o usare il riscaldatore di tabacco è possibile. Ci sono però delle eccezioni e, in ogni caso, ricordiamo che è opportuno utilizzare il buon senso per proteggere le persone vicine, non esponendole al fumo passivo.

Quali stadi vietano le sigarette

Negli ultimi anni, la decisione di imporre dei divieti sul fumo allo stadio è stata presa a livello locale e dalle singole autorità responsabili delle strutture (i comuni nel caso degli stadi pubblici, le società proprietarie in quello degli stadi privati), che hanno così applicato delle restrizioni rispetto al regolamento generale.
Attualmente, nella maggior parte degli stadi italiani è vietato fumare sigarette tradizionali, ma esistono pochi divieti per quelle elettroniche o per i riscaldatori di tabacco. Ecco la situazione nei principali stadi italiani secondo gli ultimi dati (aggiornati al 2023):

• Allo Stadio San Siro di Milano, dove secondo il regolamento comunale del 2020 è vietato fumare le sigarette classiche, non sono previsti divieti invece sull’utilizzo di quelle elettroniche o di riscaldatori di tabacco.
• Non sono in vigore divieti per le sigarette elettroniche anche allo Stadio Artemio Franchi di Firenze, mentre sono vietate quelle tradizionali.
• Non esiste nessun tipo di divieto allo Stadio Olimpico di Roma e allo Stadio Diego Maradona di Napoli, né riguardo il fumo tradizionale, né riguardo a quello elettronico.
• Caso unico, invece, quello del Bentegodi di Verona: nella città di Romeo e Giulietta è vietato fumare allo stadio. Il divieto vale per qualsiasi tipo di fumo, digitale o analogico.
• Per quanto riguarda le strutture private, è consigliabile leggere i regolamenti specifici per conoscere eventuali restrizioni. Nella maggior parte dei casi il fumo di sigaretta è proibito, ma non per riscaldatori ed e-cigarettes.

Al di là dei regolamenti, anche quando non è espressamente vietato fumare sigarette tradizionali, elettroniche o a tabacco riscaldato allo stadio, è opportuno usare comunque il buon senso: ti consigliamo di aspettare di uscire dallo stadio prima di accendere la tua sigaretta o il tuo dispositivo scaldatabacco Pulze, e comunque di accertarti sempre di non essere nelle vicinanze di bambini o donne in stato di gravidanza.